in seguito a un ictus sono molti i motivi per cui il paziente smette di leggere. Nella maggior parte dei casi non c’è un motivo in particolare, è cambiato lo stile di vita, gli stimoli esterni e gli interessi si contraggono e il paziente finisce per perdere l’interesse nella lettura. In altri casi invece ci sono delle limitazioni fisiche e cognitive che rendono la lettura un’operazione troppo complessa. Partiamo dalla limitazione fisica prodotta dall’emiparesi che vede il paziente in difficoltà nella gestione del libro fisico che richiede la partecipazione delle due mani. In questo caso ci sono leggii o altri supporti che possono aiutare nel compito di sostenere il libro. Sempre a causa della lesione cerebrale il paziente potrebbe soffrire di una riduzione del campo visivo che nonostante non ostacoli completamente la lettura, quest’ultima potrebbe risultarne compromessa. Come abbiamo già descritto nell’articolo dedicato all’emiplegia sinistra, il paziente a causa del neglect, potrebbe avere difficoltà a considerare e quindi a leggere le pagine di sinistra oppure nel caso del paziente con emiplegia destra e disturbi del linguaggio, potrebbe esserci un deficit specifico della lettura. In questi casi la tecnologia potrebbe aiutarci a superare questi ostacoli fisici e cognitivi e permettere di nuovo al paziente di godere della lettura. Non insisterò sul valore della lettura, perchè lo ritengo scontato, tuttavia, proprio in seguito a un ictus dove vogliamo che il paziente riattivi tutto il suo comparto cognitivo, la lettura potrebbe risultare un ottimo veicolo per tale stimolazione. Mi permetto anche di alzare il tiro, infatti da sempre ritengo che il paziente per il proprio recupero è chiamato a mettere in gioco anche il proprio talento e nel caso della riabilitazione il talento potrebbe passare proprio nella sua capacità di comprendere meglio cosa gli sia accaduto e di approfondire il tema specifico dell’ictus e della riabilitazione; leggendo libri di divulgazione e libri di testimonianze di altri pazienti sopravvissuti a ictus.
Alexa
Nel video in modo giocoso parlo con Alexa, ma è un modo per mostrare che l’assistente vocale di Amazon può tornare molto comodo per immergersi di nuovo nella lettura anche dopo un ictus. In questo caso il libro dovrà essere acquistato in formato e-book quindi dobbiamo avere un account Kindle, dopo di che, se abbiamo in casa il dispositivo Alexa home assistant come mostro nel video, possiamo chiedere : “Alexa, continua il libro” e il dispositivo inizierà la lettura dell’ultimo libro aperto sul dispositivo Kindle, oppure potrete dire anche il nome del libro che avete nella libreria : “Alexa leggi Arcipelago Ictus“. In realtà non è necessario avere il dispositivo che mostro nel video, è sufficiente avere l’applicazione di Alexa scaricata nel nostro smartphone, funziona comunque con i comandi vocali.
https://youtu.be/I0VcAXeW-88
Assistenti vocale di IOS e ANDROID
Entrambi i sistemi operativi di Apple e altri smartphone mettono a disposizione delle soluzioni per facilitare l’accessibilità a chi vive condizioni di disabilità. Nelle impostazioni di entrambi i sistemi operativi potete trovare la sezione accessibilità e selezionando infine: Voice Over (IOS) o Talkback (Android).
Anche Siri, l’assistente vocale di Apple potrebbe aiutare, infatti potremmo dire “Hey Siri, apri Kindle” poi “Hey Siri, attiva voice over” poi la stessa Siri ci suggerirà che facendo scorrere con due dita verso il basso sullo schermo lei inizierà a leggere il testo.
Assistenti vocale di IOS e ANDROID
Non voleva essere una guida dettagliata sulle funzionalità tecnologiche per leggere libri con gli assistenti vocali, perchè sono soluzioni in continua evoluzione e aggiornamento, ma avevo il piacere di sottolineare l’importanza del ritorno alla lettura in seguito a un ictus e per informare chi non sa che la tecnologia potrebbe permettergli di tornare a leggere superando alcune barriere fisiche e cognitive. Ho voluto inoltre cogliere l’occasione per ringraziare i lettori che hanno fiducia in me permettendomi di raggiungere le 1000 copie nel giorno dell’anniversario del primo anno dell’uscita di InteraMente alla scoperta del cervello nel recupero post ictus.