
- La spasticità è un vantaggio o uno svantaggio per il paziente?
- È un nemico o un alleata?
- È giusto farla comparire il prima possibile per liberare il paziente dalla flaccidità o dobbiamo evitare che compaia?
Mentre in questo post voglio proporre un’euristica molto semplice, un ragionamento logico che può aiutarci a comportarci correttamente nei confronti della spasticità. Il ragionamento è questo: come stai alla fine dell’esercizio?
Se alla fine dell’esercizio la tua mano o gamba è più dura, allora hai fatto un esercizio che HA AUMENTATO la spasticità.
Se alla fine dell’esercizio la tua mano o la gamba è più rilassata, hai fatto un esercizio che NON HA AUMENTATO la spasticità.
Qui dobbiamo fare un chiarimento, perchè non ho detto che si tratta di un esercizio che ha diminuito la spasticità se alla fine dell’esercizio di fatto la mano o la gamba sono più rilassati e mi sono limitato ad affermare che perlomeno non l’ha aumentata?
Perchè se per rilassare il corpo hai fatto un bagno caldo, un buon sonno, un massaggino dolce e delicato o hai preso un miorilassante, non possiamo dire che hai migliorato la spasticità perchè l’effetto di queste attività di tipo fisico o meccanico è temporaneo, infatti, avrei affermato che l’esercizio è in grado di diminuire la spasticità solo se questa diminuzione è avvenuta con la partecipazione intenzionale del paziente, sentendo il proprio corpo, percependo e controllando volontariamente il tono.
Se alla fine dell’esercizio non c’è stato un cambiamento nei confronti del tono, in termini logici e rapidi possiamo dire che quanto meno non è stato efficace e bisognerebbe analizzarne il motivo.
Spero di essere riuscito a spiegare questa logica, in altre parole se pensi e senti che la spasticità sia problema (come avrai capito è lo stesso che affermo anche io) e fai una terapia dove la mano invece di diventare più morbida a fine trattamento è più rigida, non mi ci vuole molto per dirti che non è la terapia adatta.
Se invece la mano e la gamba sono più morbidi, ancora non è sufficiente per dire che si tratta di una buona riabilitazione perchè bisogna vedere se questo rilassamento è avvenuto passivamente perchè il terapista ha una buona manualità, perchè l’acqua della piscina era calda o perchè Il paziente stesso con l’esercizio ha imparato a controllare l’ipertono con la sua testa, imparando a percepire, dirigere la sua attenzione in modo efficace e muovendo con controllo.
Contatti
Bibliografia
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