Parliamo di Bibliografia, dei libri importanti per la teoria neurocognitiva della riabilitazione di Perfetti. L’altro giorno ne parlavo con il mio amico Sergio Vinciguerra mentre eravamo a lezione con alcuni giovani colleghi dell’accademia ed è nata l’esigenza di avere una visione organica della bibliografia di riferimento. Sergio tira fuori una metafora curiosa, ma che mi è piaciuta fin da subito, ovvero quella di vedere la bibliografia come un albero e non come una lista. In effetti la lista ha un comportamento lineare e sequenziale, mentre un albero ha le sue radici che affondano in un suolo di conoscenze, poi c’è un tronco che da sostegno e ancora i rami che abbracciano più discipline: quelle che il professor Perfetti chiamava le compagne di viaggio della riabilitazione. Con la speranza che questo post sia di aiuto per le nuove generazioni di colleghi che si avvicinano alla teoria neurocognitiva e funzioni come un appello rivolto ai più esperti per contribuire nei commenti completando con i testi mancanti che per brevità non vengono menzionati, sono graditi anche i link dove è ancora possibile trovarli perché ahimè alcuni cominciano a diventare introvabili. Proteggere la riabilitazione neurocognitiva significa anche proteggere la nostra bibliografia di base: questa grande eredità lasciata dal Professor Carlo Perfetti.
RADICI
Partiamo con le radici. È chiaro che chi si avvicina per la prima volta alla riabilitazione neurocognitiva deve iniziare con tutti i libri scritti da Carlo Perfetti, per brevità ne menzionerò solo alcuni; i primi che ho letto all’università e che fu proprio Sergio a darmeli per stendere la tesi.
Condotte terapeutiche per la rieducazione motoria dell’emiplegico
Testo fondamentale che mette insieme la teoria con la pratica, ci sono moltissimi esempi di esercizi. Consigliato come primo testo per chi vuole iniziare a muovere i primi passi con l’esercizio terapeutico conoscitivo e la teoria neurocognitiva.

Rieducazione motoria dell’emiplegico
Direi: IL LIBRO. Qui il problema viene affrontato dal punto di vista della neurofisiologia ed è un testo straordinario, visionario e rigoroso. Va riletto più volte, e sono sicuro capiti a tutti i colleghi: ogni volta che lo rileggo trovo sempre qualcosa di nuovo che mi era sfuggito in precedenza. Non è un testo semplice, ma è fondamentale.

Poi dopo la tesi ci sono stati i primi testi che mi ha suggerito proprio il professor Perfetti e sono stati:
Uomini e macchine
In genere questo è uno dei primi libri, perché rappresenta in un certo verso il manifesto della Teoria Neurocognitiva e qui non ci si riferisce solo all’impegno scientifico, ma anche a quello politico del riabilitatore. In questo libro traspare il Perfetti-uomo, la passione e coerenza che lo hanno sempre contraddistinto nel corso della sua vita.

Poi mi suggerì due testi incredibili, dello psicologo russo Aleksander Romanovic Lurija
Un mondo perduto ritrovato e Viaggio nella mente di un uomo che non dimenticava nulla
Due esempi straordinari di scienza romantica, due casi clinici, due persone con disturbi della memoria diametralmente opposti, il primo con la sua totale distruzione a causa di una ferita di guerra alla testa, Zasetsky che non ricordava neppure come si andasse al bagno, ma determinato nel recuperare e con l’aiuto di Lurija scrisse un diario che di 3000 pagine e che Lurija stesso utilizzò in parte per la redazione del libro. L’altro, Šereševskij con una memoria prodigiosa, personaggio straordinario in grado ricordare tutto, davvero tutto! Entrambi i pazienti vennero seguiti dal medico Russo per quasi Trent’anni. Qui oltre ad approfondire un processo cognitivo come quello della memoria studiandolo ai suoi estremi, si comprende l’importanza di volgere l’attenzione non solo l’alterazione causata dalla patologia, ma come questa si rifletta sulla storia e l’esistenza dell’individuo.


E poi…
Le funzioni corticali superiori dell’uomo
Un testo fondamentale di Lurija che durante la seconda guerra mondiale, a causa o grazie alle numerosissime lesione focali subite dai soldati russi sul campo di battaglia, ha potuto osservare con estrema lucidità le alterazioni e i disturbi motori e cognitivi dei pazienti dovuti alle diverse lesioni permettendo di comprendere i ruoli e i contributi che le diverse aree del cervello offrono al comportamento.

TRONCO
La tentazione di continuare con le radici è forte, ma così l’albero non crescerebbe quindi mentre crescono le radici dobbiamo anche dirigerci al fusto, ai rami e alle foglie; i nuovi contributi.
C’è anche un tronco, una parte centrale del nostro albero, dove lo studio bibliografico si fonde con lo studio con il paziente e da cui nascono le esigenze da parte del riabilitatore di arricchire il proprio bagaglio.
Ad esempio alle prese con i pazienti cerebellari entriamo in contatto con Il cervelletto e processi cognitivi di Pieroni e Perfetti, uno straordinario risarcimento al ruolo del cervelletto relegato da sempre a organo dell’equilibrio e della coordinazione mostrando il suo contributo all’azione come organo cognitivo oppure con un piccolo paziente e quindi lo studio si spostava su L’intervento riabilitativo nel bambino affetto da paralisi cerebrale infantile di Puccini e Perfetti. Mentre con i problemi della gestione di un paziente ortopedico oltre a quello della Ligazzolo e Perfetti sulla spalla c’è anche il testo di Ennio de Giovannini Trattamento riabilitativo nelle lesioni traumatiche dell’ arto inferiore.
L’esercizio terapeutico conoscitivo nella patologia ortopedica della spalla
Scritto dalla Ligazzolo e introdotto da Carlo Perfetti, tratta il tema delle lesioni ortopediche ed il relativo trattamento. Un testo molto importante per comprendere anche l’inconsistenza della distinzione tra ciò che viene definito ortopedico e neurologico.

Il tronco oltre a dare sostegno è un punto di passaggio tra radici e fronde, è il mondo delle relazioni tra le radici e i rami, quindi è del tutto normale avere sul comodino due libri aperti, uno delle radici come Rieducazione Motoria dell’Emiplegico di Carlo Perfetti e magari un altro libro più recente, di Ramachandran, Alain Berthoz, Damasio anche se con Cartesio c’è andato giù duro con il suo Errore di Cartesio appunto. Già che stiamo nel tronco, un libro che aiuta a comprendere il significato che riveste il tronco rimando alla lettura di Cogo – Crea e Rizzello Il recupero della motilita del tronco nell’ emiplegico: il trattamento in posizione seduta che ci aiuta a ridefinire il concetto di postura e nel frattempo offre molti spunti pratici al trattamento.
RAMI
Seguendo la metafora dell’albero adesso ci troviamo tra i rami, e proprio la metafora in sé è uno strumento di conoscenza che per chi offre valore all’esperienza cosciente del paziente e quindi al suo linguaggio allora Metafora e vita quotidiana di George Lakoff e Mark Johnson non può mancare nella libreria.
Perfetti le chiamava le compagne di Viaggio, tutte le discipline del sapere con le quali la riabilitazione intraprende il cammino del sapere e proprio la filosofia è un mondo del sapere che ha spesso accompagnato la riabilitazione neurocognitiva e con la quale ha anche allacciato una relazione di dialogo, come nel caso del Filosofo Alfonso Maurizio Iacono, di estrema rilevanza per approfondire i temi della conoscenza, dei mondi intermedi, dell’autonomia e dell’epistemologia. Per questo in libreria non possono mancare tutte le sue opere, sempre per brevità mi limiterò a citarne due: Mondi intermedi e complessità scritto con Aldo Giorgio Gargani e L’illusione e il sostituto: riprodurre, imitare, rappresentare.
Perfetti ci ha insegnato che lo studio non passa solo per i libri, ma anche osservando la natura, l’arte e questo non è un libro ma un film, diretto da Nora Bateson, An Ecology of Mind dedicato al padre Gregory Bateson, un opera che introduce al pensiero di Bateson, allo studio della complessità, dell’informazione, della cibernetica e lo fa attraverso il punto di osservazione delle figlia, è molto di più di un documentario.
Torniamo per un momento alle radici, Petr Kuz’mič Anochin una volta disse: «il ricercatore potrà dire una parola nuova nella scienza solo dopo aver elaborato tutto il materiale esistente. Ma per questo l’erudizione deve essere organizzata. Non è possibile e non è necessario leggere tutto e sapere tutto. L’idea quando è autentica, come una calamita è capace di attrarre dalla massa eterogenea dei fatti soltanto quelli di “ferro”». Biologia e Neurofisiologia del riflesso condizionato di Anochin lo mettiamo nelle radici e con lui tutti gli autori appartenenti alla scuola di fisiologia Russa come Pavlov e i Riflessi condizionati, che ci aiutano a comprendere alcuni processi del sistema nervoso come l’inibizione, l’eccitazione, l’rradiazione e la concentrazione, fondamentali per approfondire anche il tema della diaschisi e di come l’organismo si adatti in seguito alla lesione e qui passiamo proprio a un altro dei suoi allievi che è Ezras Asratian con Compensatory Adaptations Reflex Activity, and the Brain dove possiamo ritrovare le leggi che regolano la diaschisi che sempre ascoltavamo dalle lezioni di Perfetti e proprio qualche giorno fa un’autorevole collega mi ha fatto conoscere quest’altro libro dove sembra che questi enunciati appaiano più in chiaro, QUELQUES PROBLEMES DE NEUROPHYSIOLOGIE.
Sempre dalla Russia abbiamo a disposizione i testi Lurija e Lev Semënovič Vygotskij che insieme a Leont’ev formavano la troica, sodalizio rivolto a riformare la psicologia arricchendo lo studio dei processi mentali dell’uomo anche col contesto storico culturale in cui è inserito. Per approfondire il contesto storico e lo sviluppo dei loro stessi studi troviamo l’autobiografia dello stesso Lurija Il Farsi della mente, e per Vygotskij la sua opera più celebre che è Pensiero e Linguaggio.
FOGLIE
La tentazione di mettere tutto nelle radici è forte, ma la vita di quest’albero della conoscenza dipende anche dalle foglie che sono capaci di quella proprietà straordinaria che è la sintesi, allora qui potremmo metterci lo studio dell’epistemologia, ovvero come costruiamo la nostra conoscenza. Popper, che introduce il falsificazionismo: La logica della scoperta Scientific e Bateson con Mente e Natura. Testi scioccanti perchè ti costringono ad osservare i tuoi oggetti di studio: il corpo, l’azione il recupero proiettando anche te stesso sotto la lente dell’osservatore perchè come dicono Maturana e Varela nel loro Autopoiesi e Cognizione, l’organizzazione del vivente: «Tutto ciò che è detto è detto da un osservatore.»
Il tema della conoscenza è infinto e non starebbe nemmeno in tutte le foglie di una foresta, inoltre, è legato al problema della coscienza e della realtà, pertanto possiamo suggerire il testo di Edelman e Tononi: Un universo di Coscienza
Non sto andando in ordine, ma in definitiva l’ordine qual è? Un albero cresce in modo sistemico e quindi per tornare alle radici è importante conoscere da quali problemi nasce la teoria neurocognitiva, problemi che affrontati in modo diverso anche da altre discipline, e se l’informazione nasce dalla differenza, nella nostra libreria dovrebbero abitare anche i testi scritti da Brunnstrom, Bobath e Kabat.
SUOLO
Con Maturana abbiamo imparato che studiare un soggetto implica la scelta dell’osservatore di delimitarlo ed estrarlo dal suo ambiente e questa appunto è una scelta che risiede solo nel dominio dell’osservatore e con Vygotskij insieme a Lurija abbiamo imparato a non separare il soggetto dal suo contesto storico e culturale, per questo il nostro albero è fatto anche dal suolo in cui affonda le sue radici e saper osservare questo contesto culturale come matrice da cui prendono vita le nostre azioni e i nostri modelli diventa fondamentale. Giovanni Pizza scrive Antropologia Medica e Byron Good Narrare la malattia, testi che ci aiutano a comprendere come anche le pratiche in medicina e il modo in cui il paziente vive la malattia dipendono dal substrato culturale e poi ovviamente Verso un’ecologia della mente di Gregory Bateson.
Secondo questo tipo di ragionamento allora non possiamo nemmeno escludere l’aria che muove le foglie e insieme la luce danno la vita al nostro albero, e queste potrebbero essere le nostre passioni che ci muovono e ci guidano nel nostro percorso e quando siamo mossi dalle passioni per la conoscenza, lo studio e il lavoro non possono pesare. Questo più che un albero come promesso all’inizio è un bonsai con troppe omissioni, quindi se ci sono testi da aggiungere e ancora meglio anche i link per poterli acquistare, prego i lettori di aggiungerli nei commenti e solo in questo modo questo piccolo bonsai avrà trovato il suo bosco.
ALTRE CONSIDERAZIONI SULL'ALBERO
L’albero vive in un ambiente fatto anche di probabilità, di incontri casuali e di condizioni inaspettate, per questo ci sono libri che a volte te li ritrovi sul comodino e non sai nemmeno come ci siano finiti, ma che per magia nel loro interno ci trovi un collegamento con quanto stavi studiando e questo ti porta anche ad aprire il panorama e ad essere ricettivo a più campi del sapere o delle arti e ti lasci influenzare dal punto di vista creativo, in questo ragionamento ci metterei ad esempio i libri fotografici di Perfetti con il fotografo Silvano Chiappin, dove l’arte incontra la scienza e non si capisce più nemmeno quale sia l’una e quale sia l’altra, insomma ogni pretesto della natura e delle arti potenzialmente parla di riabilitazione. Ad esempio un giorno Perfetti mi prendeva in giro perché perdevo sempre a tennis con Chiappin, non c’era verso di vincere una partita nonostante avessi 30 anni di meno e anche in quell’occasione Perfetti riusciva a coglierne il motivo, e mi fece capire: il fotografo è un maestro di anticipazione è abituato a scattare un istante prima che il soggetto si mostri nella sua posa artistica. Questo mi ha illuminato, anche se comunque non sono mai riuscito a vincerne una.
L’albero non si nutre solo si minerali e di luce, ma è dotato di questa proprietà meravigliosa che è la sintesi, allora anche noi non dovremmo avere paura del giudizio nello scrivere un articolo, condividere una cartella riabilitativa di un paziente, un libro, un video; Einstein diceva :” la mia penna è più intelligente di me” perchè nel momento in cui scrivi, crei e porti a livello consapevole ciò che nella tua testa rimane implicito, sì, il giudizio degli altri a volte può ferire, ma nella maggior parte dei casi crea e poi in definitiva l’albero è un organismo sociale, comunica e si aiuta con gli altri alberi quindi condividere il proprio pensiero rientra in questa metafora.
Dell’albero c’è da sottolineare anche la bellezza che è in grado di esprimere e secondo me la bellezza in questo caso è data ancora una volta dalla passione, l’altro giorno con un mio allievo che in 8 mesi aveva letto metà di un libro che aveva scelto per per fare una ricerca, gli ho detto che se nel mezzo di una pandemia globale non era riuscito a leggere nemmeno un libro forse doveva interrogarsi sulle sue passioni, da piccolo mia madre disperata doveva pagarmi per farmi leggere e neanche così ci riusciva, poi incontro la riabilitazione neurocognitiva e scopro davvero la mia passione e non c’è giorno che non versi una lacrima al pensiero che morirò prima di aver letto tutto, quindi i titoli di quest’albero sono molto importanti, ma non hanno valore se manca la passione e questa non te la insegna nessuno, ma ispirare sì, la passione è il virus più contagioso. Grazie di cuore Prof.
RISORSE UTILI
Nella biblioteca di Santorso del centro studi di riabilitazione neurocognitiva sono disponibili alcuni tra i testi più importanti della teoria neurocognitiva.
Nella sezione bibliografia del sito di Neurocognitive Academy sono stati raccolti molti titoli della vasta bibliografia di riferimento